Le nostre escursioni collettive  
Giro di Natale 1999:
Ponte del Diavolo (Lanzo)
 
Raccontato da Apo, Rigo e Gamba d'Acciaio.  

AVVERTENZA: parte del testo e` frutto della fantasia degli scriventi, ma chissa` che invece, come spesso accade, molti di noi non si riconoscano effettivamente in tante di quelle gavate che Vi andiamo or ora a raccontare.
Elenco dei partecipanti, con relativi 'stranom' (per i non-piemontesi soprannome o 'incarico di battaglia'):
1- Massimo Peverada alias "IL PEVE"
2- Guido Apostolo alias "APO"
3- Roberto Maiocco alias "DI QUA` E` PIU` SEMPLICE"
4- Riccardo Gianotti alias "RIGO"
5- Severo Ferrara alias "INSEMINATOR"
6- Gianni Borra alias "CAMEL"
7- Marco Verna alias "GAMBA D'ACCIAIO"
8- Renato alias "TRIALOR"
9- Mauro Signetti alias "THERMIC"
10- Tony Ritorto alias "SFASCIACASCHI"
11- Marco Tosalli alias "L'EREMITA"
12- Marco 2 alias "POCHE PAROLE"
13- Danilo Dente alias "MTB-SHOP-ON-LINE"

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Roberto Maiocco ed un suo collega hanno saputo interpretare al meglio lo spirito natalizio, collocando addobbi sui loro caschetti. Qualcuno ha pero' lamentato la mancanza di effetti luminosi!  
Qualche attimo prima della partenza, avvenuta alle ore 9,15: ognuno ha cercato di proteggersi come meglio poteva dai rigori del freddo.  
Foto di gruppo nei pressi di una briglia in cemento che facilita il guado del torrente Ceronda.  
La vecchia strada per Lanzo, splendido balcone panoramico sulla pianura, presentava numerosi tratti innevati e ghiacciati.  
Parco del Ponte del Diavolo: difficile mantenere l'equilibrio sul fondo innevato.  
Il Ponte del Diavolo sulla Stura.  
Foto ricordo sul ponte.  
La cappella di S. Biagio, al termine di un single-track nei boschi di Truc di Miola.  
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Altre fotografie
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La partenza avviene da Robassomero, con ritrovo, guarda un po', proprio di fronte ad un 'MTB seller' (che non e` una Mountain Bike sedano!), della zona (che fantasia!) con gradevole temperatura primaverile (intorno ai 9°C sotto zero!). Ma noi bikers impavidi, facciamo ben presto salir la temperatura: sin da subito infatti il raduno si trasforma in un ritrovo di 'piolari' (frequentatori di piole). Dopo le dovute presentazioni fra chi non si conosce, seguono gli abbracci, baci e convenevoli fra i 'vecchi' amici bikers. Peccato che manchino le carte e il buon vino: bikeresse neanche a parlarne! Ci si racconta cosa si e` fatto negli ultimi 7-800 giri MTB in cui non ci si e` visti: di quei 12.000 metri di dislivello effettuati in una sola giornata con rientro a casa e cazziatona finale della moglie o fidanzata per aver ritardato di 'mezza giornatina' un appuntamento importante con i simpaticissimi e calorosissimi parenti che non vediamo da 6 anni (noi in coma cerebrale superstravolti non riuscivamo neanche a sentirla, e poi tanto, per fortuna nostra, stra-stufi, se ne erano gia` andati!); o di quella serie di centinaia di migliaia di lire (per non dire milioni) investiti in 'super-upgrades', magari per utilizzare la nostra fighissima MTB per 'tostissimi' giri domenicali in Mandria con il resto della famiglia in Graziella e convincersi poi che e` necessario upgradare ulteriormente! Tali 'upgrades', comprendono certamente materiali 'titanici' e soluzioni che nemmeno alla NASA (!) sono ancora stati sperimentati: quella gomma che tiene anche sull'olio di ricino, o quell'azzeccatissimo acquisto tipo i famosi ammortizzatori posteriori da applicare ad una MTB 'full-rigid', finendo di trasformarla in un bisonte da 25 chili, causa tutto il trabattello facente parte del kit e spezzando quasi sicuramente il telaio a causa del rapporto peso/sforzo: pero` sai che poi mi guardavano tutti!
Veniamo a noi. Ci contiamo: siamo in 13! Sara` un numero fortunato? Leggete e saprete!
Tra il gruppo individuiamo due loschi figuri travestiti da "bikers-natali", perlomeno nei caschi, ma senza luminarie: avevano probabilmente il timore dello sviluppo di corto circuiti durante i guadi! Sin da subito ci rendiamo conto dallo scricchiolio delle nostre gomme grasse sull'asfalto, per via della brina del mattino che e` ancora ghiacciata. Ma questo non e` niente in confronto a cio` che ci aspetta piu` avanti. Per 'scaldarci' (e` ovvio), causa le nostre menti deviate dall'avventura-a-tutti-i-costi, si decide di fare subito un bel guado con foto ricordo sulla Ceronda. La 'gita' prosegue con tranquilla velocita` media e chiaccherio generale lungo i tratturi che fiancheggiano il torrente. Procediamo su questi sterrati disseminati di numerosi tratti ghiacciati di vario spessore che al nostro passaggio echeggiano con sinistri rumori nel bosco. Ad un certo punto di fronte a noi lo sterrato si trasforma praticamente in un fiumiciattolo completamente ghiacciato! I primi impavidi bikers aprono la pista in sella e sui pedali facendo da guide e istruttori su come affrontare il difficile passaggio. Potrebbero essere le loro ultime imprese: anche il solo pensiero di voler utilizzare i freni risulterebbe fatale. Di pedalare non e` proprio il caso. Bisogna procedere alla folle costante velocita` di 8-10 Km/h pensando di veleggiare fra le nubi. Ma c'e' chi fa appello al proprio coraggio e questo problema non se lo pone neppure. Eroicamente, all'urlo "sei un finocchio!", si lancia nella disperata impresa a passo di carica, alla testa di tutti i bikers. Purtroppo l'eroismo non puo' niente contro le soverchianti forze nemiche e dopo pochi metri il prode viene rovinosamente sopraffatto dai nemici (ghiaccio e pietre) distruggendosi elmo e corazza. La fortuna pero' aiuta gli audaci e miracolosamente illeso, come un Napoleone dopo l'Isola d'Elba, egli torna ben presto in testa alla truppa, insidiato solo da "gamba d'acciaio", stradista che dopo avere spadroneggiato su asfalto, e' ora ansioso di fare carriera anche sui terreni di battaglia piu` dissestati! L' arrivo a Vallo e` quindi caratterizzato da una sosta per ulteriori chiacchierate riguardo a epici trascorsi ciclati e personali ardite notturne operazioni tecniche artigianali sulle nostre 'amate', nei bui scantinati dei vari condomini. Giungiamo quindi a Monasterolo, dove il clima incomincia a farsi un poco piu` clemente con quel bel sole invernale che se non oscurato da nubi ti fa gia` sperare che di li` a poco stia per cominciare una nuova battagliera ma escursionistica primavera bikeristica! Il proseguio ci riserva un lungo tratto di dolci saliscendi ghiacciatissimi e, qua` e la`, ancora innevischiati, che con tale situazione diventano piuttosto tecnici. Al termine di una bella e divertente discesa, ecco che "se il gioco si fa duro anche piu` del ghiaccio, anche noi diventiamo piu` duri di lui." Quando vediamo che il bivio a T al quale dovremmo svoltare a sinistra e` una 'piazza' di ghiaccio, nevischio e terra durissima (giusto qualche macchiolina), ci esibiamo in figure da contorsionista mai viste e imprecazioni irregistrabili per superarlo! Avete presente come si potrebbe viaggiare su una pista di bob in mountain? E il Peve?! Implacabilmente tranquillo e serafico scende dalla bici, e a mo` di Tarzan-biker passa tra la neve e gli alberi a fianco di noi impavidi avventurieri che lo aspettiamo e ci guardiamo senza parole. Il pensiero di tutti deve essere: 'ma ci piace proprio il rischio eh!?'. Al Ponte del Diavolo e` presente la neve, e uno dei nostri impavidi ("TRIALOR"), si cimenta incessantemente in ripetuti passaggi al limite della crampabilita` (situazione di formazione di acido lattico al pensiero di affrontare dei passaggi molto tosti) su e giu`dal Ponte. Sembrava che avesse aspettato e sognato quel momento da anni: complimenti per i polpacci! Al giro di boa, forse per eccesso di acido lattico, "TRIALOR" decide di aver veramente speso tutte le riserve, e ci saluta caldamente con il proposito di sciropparsi un eccitante ritorno sulla Direttissima di Lanzo che ci fa rabbrividire piu` del gelo della giornata. Al rientro, su proposta di "APO" e dopo avere perso lungo il percorso un altro adepto ("THERMIC"), effettuiamo una variante molto apprezzata. Per dovere di cronaca e rispetto la chiameremo "variante Gallo", in onore dell'autore di diversi libri di itinerari MTB che oltretutto doveva essere dei nostri in questo giro. Essa ci impegnera` in eccitanti passaggi tecnici con fondo roccioso e ghiacciato, e successivamente in single-track nei boschi del Truc di Miola, che ci porteranno alla Cappella di S. Biagio. Qui "GAMBA D'ACCIAIO" incomincia effettivamente a tastare con mani e polsi la durezza del tecnico e stretto terreno dissestato appena effettuato, a lamentarsi della mancanza di una forcella ammortizzata, di un gruppo piu`performante, di gomme che assicurino piu` aderenza. Insomma ... a scoprire i limiti del suo cancello (l'aggettivo e` suggerito da Lui stesso!), che comunque a Sua detta verra` presto a far parte della recinzione di una villetta di un collega, anche, e soprattutto, a causa di un recente cedimento strutturale del telaio dovuto a fatica per eccessiva applicazione di potenza! Giunti quindi al tratturo che costeggia la Ceronda, in questo periodo con poca acqua, ci cimentiamo in molteplici passaggi guadando il fiume stesso con qualche divertente tratto ghiacciato. Dopo avere infine raggiunto lo sterratone che costeggia il retro della Mandria, ci accorgiamo di avere allungato di non poco il percorso previsto e rientriamo al luogo del ritrovo stanchi ma soddisfatti. Non rimane che scambiarci i calorosi auguri di Buone Feste, con la promessa di effettuare la prossima primavera un'altra prima: "Il 1° Tour di Carnevale". Vi aspettiamo numerosi!

 
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Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio 2000