Mountain bike Piemonte - Le vs. esperienze  
COLLE SEILLIERE (m 2851)
Villanova (m 2120) – Prà (m 1750) – C.le della Croce (m 2298) - l'Echalp (m 1670-9 – Belvedere del M.Viso (m 2130) - C.le Seilliere (m 2851) – Rifugio Granero (m 2377) – Prà - Villanova
 
di Bottalo Giuseppe  

 

Giro a cavallo tra l'alta Val Pellice e il Queyras del Guil, che raggiunge l’elevato e panoramico colle Seilliere dove la vista sul versante nord-occ. del Monviso è davvero spettacolare ed elegante. In questo giro le salite sono molto impegnative e la percentuale di ciclabilità in salita varia molto in base alle capacità del biker. Un buon OC su 2200 m di dislivello positivo può anche riuscire a stare sotto i 500 metri di “portage” o con la bici al fianco; un BC si dovrà già impegnare parecchio invece per non superare i 1000 metri del dislivello totale. Circa le discese, quella dal Colle della Croce su L’Echalp è veramente bella e vale da sola tutto il giro. L’altra, e in particolare il tratto tra il Rifugio Granero e la conca del Prà è una picchiata a volte per me, al limite del ribaltamento, e nonostante le cattive condizioni del fondo della mulattiera mi è piaciuta moltissimo. Forse sarà anche perché, sono condizionato dal fatto che proprio su queste montagne ho fatto le mie prime esperienze escursionistiche, e riviverle nuovamente a distanza di tanti anni in sella ad una bicicletta è una gran bella emozione!  

 
Località di partenza: Villanova (m 1220)
Sviluppo: circa 38 km
Dislivello: c.ca 2200 m
Ciclabilità in salita: MC/BC 45-50% (disliv.) - OC 70%
Ciclabilità in discesa: 80% BC
Difficoltà: impegnativo
Tempo effettivo: 7 ore
Provato il: luglio 2008 con Lingua A.

Da Villanova per la pista silvo-pastorale raggiungere la Conca del Prà (foto1). Questa prima salita, considerando sviluppo, pendenza, dislivello, tipo del fondo, la classificherei MC+ e un ciclo-escursionista che intende fare tutto il resto del giro dovrebbe essere in grado di fare almeno questo tratto tutto in sella e senza avere esitazioni o tentazioni a fermarsi nei tratti più ripidi. Si risale al Colle della Croce (foto 2) per la storica mulattiera ancora in alcuni tratti selciata nella roccia, poco ciclabile nella parte iniziale più ripida, e con ciclabilità possibile nella parte mediana e finale. Questa salita secondo me è da OC se si riesce a superare almeno il 50 % del dislivello in sella alla bicicletta; un BC non riuscirà probabilmente a superare in sella neppure il 25% del dislivello!
Poco oltre il colle, al primo bivio in discesa, anziché scendere per il sentiero di dx per la Montà, scendere per quello di sx per l'Echalp.
Questo sentiero è stato nel 2006 sottoposto a manutenzione ed è ora perfettamente ciclabile (foto 3), riservando una splendida discesa non particolarmente difficile, e molto bella quando nella parte centrale si addentra in una foresta di maestosi larici (foto 4). Questa discesa è nel complesso BC-, con due brevissimi tratti con passaggi più tecnici e ripidi che l’OC affronterà quasi sicuramente in sella alla bicicletta, mentre un biker medio metterà prudentemente il piede a terra, o si accompagnerà con la bici al fianco.
Raggiunta l'Echalp (foto 5), si risale agevolmente verso il Belvedere del Monviso (MC - foto 6), raggiunto il quale la ciclabilità per i meno forti cessa quasi del tutto, e inizia la risalita per il Colle Sellerino (foto 7). Verso i 2400 m, al bivio per il Rifugio du Visò, si prende a sx per il Colle delle Traversette, e poco più avanti si incontra il bivio vero e proprio per il Colle Seilliere che si stacca nuovamente sulla sx.
Il sentiero rimane sempre agevole e in buone condizioni (foto 8) fin negli ultimi 200 metri di dislivello sotto il colle, dove diventa più ripido e anche più ingombro di detriti. In questa salita un OC dovrebbe riservare il ”portage” solo agli ultimi 200-250 metri di dislivello finale e ciclare quasi tutto il resto; un BC probabilmente dal Belvedere, salvo brevi tratti, risalirà fino al Colle sempre con la bici al fianco o a spalle nel tratto finale.
Dal colle se si è fortunati la vista sul Monviso è davvero spettacolare: è sicuramente insieme al Colle della Gianna e al Passo della Losetta uno dei punto panoramici più privilegiati sul Monviso (foto 9)!
Con la discesa dal Colle verso il rifugio Granero si ritorna in territorio Italiano e cambia anche subito lo stato dei sentieri! La ciclabilità nella parte alta è davvero bassa e anche quando si lascia la zona più detritica per quella dei primi pascoli il sentiero è quasi sempre troppo stretto o scavato profondamente nel terreno per poter passare con le pedivelle. Solo in prossimità del lago, prima della breve risalita per raggiungere il Rifugio Granero, la ciclabilità diventa migliore (foto 10). La discesa nella parte alta è OC, poi BC+ ma sempre molto discontinua e variabile a secondo delle condizioni più o meno umide del terreno e del periodo in cui viene effettuata.
Una sosta al rifugio (foto 11) a questo punto dell'itinerario è d’obbligo anche per il posto davvero splendido: siamo su una balconata con panorama aperto sull'alta Val Pellice, con alle spalle la bella cerchia di monti su cui spicca proprio il Granero e poi in meno di un'ora da qui è possibile con la bici già ritornare al punto di partenza. La discesa che partendo dal rifugio segue il sentiero della dorsale è in alcuni tratti molto ripida (foto12), e anche se disturbata un pò da detriti presenti sul fondo del sentiero è sempre intensa ed emozionante! Nell’insieme BC, con qualche brevissimo passaggio leggermente più impegnativo.
Si attraversano bei ambienti alpini (foto 13) che nel mese di luglio presentano notevoli fioriture di rododendri. Si attraversa una prima volta il Pellice prima del pian Sineive, e dopo un altro tratto, abbastanza ripido in mezzo ai larici, si raggiunge la Conca del Pra. Riattraversato il Pellice su un ponte di legno si segue la pista silvo-pastorale che l'attraversa in tutta la sua lunghezza (foto 14), continuando poi alla volta di Villanova per il percorso seguito in salita.
Variante: più che una variante, è un giro ancora più impegnativo per difficoltà, dislivello e sviluppo, che chiamerei il “Gran Giro del Granero”!
Partendo da Villanova si segue il giro sopra descritto, fino oltre il Belvedere del Viso; poi invece di deviare per il Colle Seilliere, si va al Colle delle Traversette. Si scende verso il Pian del Re e poco prima di raggiungerlo si taglia per un non troppo evidente sentierino verso la Sellaccia e il Colle della Gianna. Da questo Colle si scende puntando alle Grange della Gianna per poi risalire al Rifugio Barbara, e ancora al Col Barant. Discesa sul Pra, e poi giù a chiudere l’anello a Villanova.
In questo modo il dislivello da superare è superiore ai 3500 m, con quattro colli con salite impegnative e non sempre ciclabili, per cui il punto di partenza più consigliabile per ridurre un po’ il dislivello sarebbe quello di partire dal Rifugio Barbara. Così facendo si sforano di poco i 3000 metri, sempre tanti per essere effettuati in giornata, ma si potrebbe anche pensare di suddividere il giro in due giorni, con pernottamento ideale a metà strada al Rifugio del Viso.
 
 
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Ultimo aggiornamento: 19 maggio 2008